Passerò le vacanze natalizie in montagna e sto pensando cosa portare, qualcosa di diverso che sia particolare e che renda l’idea della montagna. Guardando l’ultima sfilata di Chanel Metiers d’Arts 2014/15 a Salbursgo non ho potuto non notare gli accessori per capelli e in particolare il paraorecchie – o earmuffs – che qui aveva la sembianza di grossi chignon di treccie realizzati in color nero, miele e rosa.
Questo accessorio negli ultimi anni sta tornando in auge soprattutto perchè interpretato in modo sempre più eccentrico e interessante dagli stilisti ma in realtà tutti lo usavamo da bambini. E così mi sono chiesta quando è nato il paraorecchie.
La sua invenzione risale addirittura al 1877 nel Maine da un’idea geniale del quindicenne Chester Greenwood che per coprirsi dal freddo mentre andava a sciare ideò quello che divenne la sua fortuna. Con l’aiuto della nonna legò due imbottiture di pelliccia di castoro a un filo metallico..that’s it! Il successo fu così notevole e immediato che Greenwood lo chiamo protezione auricolare Champion e lo brevettò nello stesso anno. Creò in breve tempo un’azienda e passò da una produzione di 50mila paia di paraorecchie nell’anno 1882 a una produzione nell’anno della sua morte nel 1936 di 400mila. E’ stato addirittura il fornitore dell’esercito degli Stati Uniti nella prima Guerra Mondiale. Una curiosità: ogni anno nella sua città natale si celebra il suo compleanno con una sfilata di paraorecchie giganti.
Ci sono i paraorecchie giganti, in pelliccia – perchè se devi indossarlo almeno che si veda – magari portati sopra a una cuffia, poi ci sono quelli ricoperti da applicazioni come perle e pietre – al grido di il minimal quello sconosciuto, ma ce ne sono di tutti i tipi perfino con auricolare incorporato come quelli di UGG. Insomma a ognuno il suo sia in montagna che in città.
DALLE SFILATE
CELEBRITIE’S with EARMUFFS
EARMUFFS STREET STYLE
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